Live from austin tx.<small></small>
• Country, Folk

Waylon Jennings Live from austin tx.

2006 - New West Records

27/08/2006 di Christian Verzeletti

#Waylon Jennings #Country #Folk

“Live from Austin Tx.” è una serie concepita dalla New West che negli ultimi anni ha proposto in versione cd e dvd delle interessanti esibizioni dal vivo dei più grandi songwriters dell’area country-folk americana.
Non poteva mancare Waylon Jennings che ha fatto da padrino a tanti che hano imbracciato la chitarra dalle parti del Texas: lui che è stato uno degli ultimi veri outlaw dell’american music si propone dal vivo in una forma che onestamente pensavamo perduta.
Registrato il primo aprile 1989, questo concerto lo vede suonare fiero e arcigno come nella sua natura: già dice molto lo sguardo torvo in copertina, semi-nascosto tra il cappello da cowboy e la mitica Fender bianco-nera.
In quello che potrebbe essere un contesto celebrativo della sua carriera, Waylon sfodera grinta e padronanza senza lasciarsi andare ad alcun facile inchino: propone pezzi più o meno noti senza distinzione, suonando e tirando anche le ballate, e ha l’intelligenza di interpretare anche un paio di canzoni in duetto con la compagna Jessi Colter nella parte centrale della scaletta (un po’ come faceva Johnny Cash con June Carter).
“Live from Austin Tx.” è un’ottima occasione per apprezzare la statura virile di questo musicista che, nonostante nel suo campo sia stato seminale come pochi, ha sempre rifiutato qualunque etichetta: ogni traccia a partire da “I’m a ramblin’ man” con quel modo aspro di caricare il country può dare l’idea di quanto Waylon Jenninggs abbia insegnato a gente come Joe Ely e Steve Earle. Allo stesso modo le ballate non possono nascondere il debito che Dave Alvin e Tom Russell hanno pagato prima di dirigersi verso la zona di confine a Sud degli States.
Non si pensi ad un disco di country-rock da ballare come nei saloon di un tempo: per quanto suoni classico (“I grew up on music we call Western Twang”), Jennings non permette alle sue canzoni alcun compiacimento e le sfoggia una dopo l’altra con un passo verace. Le chitarre lettriche si attorcigliano attorno al country portandolo volentieri dalle parti del rock’n’roll, mentre nelle ballate la steel, il piano e delle harmony vocals ben giocate non lasciano nulla di melenso.
A parte i grandi cavalli di battaglia – se non li conoscete, basta che facciate attenzione a come il pubblico accoglie certe canzoni – ci sono una “Me and Bobby McGee”, una “Suspicious minds”, quest’ultima cantata in compagnia di Jessi Colter, e da non trascurare una “America” che senza alcun proclama la dice lunga sul sentimento patriottico di Jennings.
Il finale è scoppiettante e non è davvero male per un vecchietto già passato alla storia, che fino all’ultimo se ne è fregato di essere più o meno country.

Track List

  • I’m a ramblin’ man|
  • Rainy day woman|
  • America|
  • I may be used (but baby I ain’t used up)|
  • Amanda|
  • Me and Bobby McGee|
  • Trouble man|
  • Mamas don’t let your babies grow up to be cowboys|
  • Good ol’ boys|
  • Bob Wills is still the king|
  • Are you sure Hank done it this way?|
  • Suspicious minds|
  • Honly tonk angels|
  • Good hearted woman|
  • I’ve always been crazy|
  • Luckenbach, Texas (back to the basics of love)|
  • I ain’t living long like this