Migratory Birds<small></small>
Emergenti • Songwriting • folk-rock, indie-folk

Valeria Caputo Migratory Birds

2012 - autoprodotto

02/03/2013 di Giuseppe Verrini

#Valeria Caputo#Emergenti#Songwriting #Indie-folk

Migratory Birds è il disco di esordio di Valeria Caputo, una giovane e molto promettente cantautrice pugliese, ma romagnola di adozione.

Il lavoro è stato realizzato grazie al crowd-funding, una modalità innovativa, utilizzata anche in molti altri settori, per raccogliere fondi, piccole cifre da un numero elevato di persone, per lo sviluppo di uno specifico progetto.

E’ uno dei trend più importanti a livello mondiale che, basato su piattaforme web, viene e verrà  sempre più utilizzato per la realizzazione di nuove opere, permettendo così  a molti artisti, più o meno indipendenti, di poter presentare nuovi lavori al pubblico. Si tratta quindi di una sorta di “azionariato popolare discografico”, che ha anche il pregio di creare comunità e  vicinanza  con l’artista, aumentandone di conseguenza l’impegno e la motivazione.   

Il disco, tutto cantato in inglese, sorprende in maniera piacevole, perchè è una sorta di tuffo nel passato, in quel suono, parliamo di anni 70’, West Coast , folk-rock ,acustico, che è  tanto amato dagli appassionati di musica. I nomi che vengono  in mente, come punti di riferimento, sono quelli di Joni Mitchell, Carole King e Carly Simon.

Classiche sonorità acustiche, intimiste, soffici ci riportano in una dimensione che pensavamo dimenticata e che Valeria Caputo ha ripreso e aggiornato con la sua sensibilità e musicalità, anche con interessanti inserimenti di sax e violoncello. 

La bella voce di Valeria Caputo si cala perfettamente  sia nella iniziale country-folk The next train, che nelle perle acustiche, folk, dolci e sognanti di The Face in the screen, Honey in my room e I’ll be with you, e  nella tenue e delicata The sea has told.

Non mancano i momenti con influenze jazz come in December sun e Fly away , atmosfere sospese ed eteree come nella title-track  Migratory birds, o ritmi più sostenuti come nella elettro-acustica You can’t stop e nella conclusiva splendida ballata folk-psichedelica It’s wrong.

Niente di particolarmente nuovo, ma si tratta comunque di un disco senza tempo, garbato, delicato, che fa sognare e che regala molte buone “vibrazioni”.

Una buona partenza per Valeria Caputo per un “viaggio”, che le porterà certamente grandi soddisfazioni.  

Track List

  • The next train
  • The face on the screen
  • December sun
  • You can’t stop
  • Honey in my room
  • Fly away
  • Migratory birda
  • I’ll be with you
  • The sea has told me
  • It’s wrong