Teo Ho I gatti di Lenin
2017 - New model label
Risulta quasi una sfida poter definire I gatti di Lenin perchè a Teo Ho sembra non interessare l'essere compreso perchè è un album intimo, con chiari riferimenti politico-storici come in Genova, berretto di lana sui fatti del G8. L'autore si definisce un “osservatore friulano” e da queste tracce, che presenta, ci appare come un artista di strada che in modo estemporaneo trasforma le scene davanti agli occhi in brani, ma facendole prima passare nel suo universo personale, come se le dovesse descrivere in un libro da consegnare alla letteratura russa. La leggera e amara ironia di questo album nasce dalla capacità di unire dei punti “saldi” alla contemporaneità, canzonando entrambe le situazioni con estrema eleganza, come nella frase “ tu fai foto ai piatti e mangi pane e avanguardia operaia”. Indubbiamente I gatti di Lenin richiede tempo, voglia di entrare in un mondo personale altrui, particolare attenzione alle frasi, slegandole per poi legarle a un insieme atemporale apprezzabile.