MuriÈl Il movimento necessario
2006 - Jato Music/ Wide Rec.
La pubblicazione de “Il movimento necessario” segna poi per i Murièl il debutto nella “società” dell’indipendenza musicale italiana. Sin dagli inizi, sul finire del 2000, le intenzioni del gruppo sono sempre state chiare con una formazione base di voce, due chitarre, basso e batteria. Nel corso degli anni la band è venuta ad interagire anche con altri elementi senza mai però abbandonare l’approccio analogico a vantaggio invece delle nuove tecnologie digitali.
Sei anni sono bastati a questi ragazzi toscani per dimostrare di che pasta sono fatti, partecipando a concorsi importanti come Arezzo Wave, Rock Contest ed il M. E. I., un percorso lento che li ha condotti al sospirato esordio.
Il disco si muove su coordinate musicali tendenti ad un genuino alt-rock impregnato di espliciti richiami pop: le composizioni sono ben strutturate su melodie piacevoli ed avvolgenti e su una testualità di una forza espressiva mai scontata e banale, manifesto di pensieri e stati d’animo intimi, personali e malinconici, che lasciano trasudare comunque segnali di positività.
I contenuti sono quelli di un entusiasmante eclettismo e di una buona intensità, in grado di ricreare distinte atmosfere per mezzo di un’intesa avvenuta tra una vigorosa sezione ritmica, un chitarrista padrone del mezzo ed un cantante carismatico (“Faccia a faccia”, “Ciò che un tempo”, “Oceano” e “Sorprese”). Le canzoni si caricano poi di una particolare grazia, quando vengono ornate con accenni di tromba (“ Il prezzo”, “Fiocchi di neve” e “Estate”) eseguiti da Leonardo Galigani, con linee di piano (“Fiocchi di neve”) o con “tinte” di sax, clarinetto e violoncello.
Da non trascurare la voce di Maurizio Mangoni che si presenta appagante in ogni singola composizione ad esclusione del brano “Oceano”, unica traccia strumentale.
“Il movimento necessario” è un disco arduo all’impatto ma capace di lasciar traspirare le sue melodie progressivamente durante l’ascolto, un album che ha come ulteriore freccia nel suo arco la nitida produzione artistica dell’ex Scisma, Paolo Benvegnù, ed il supporto tecnico di Andrea Franchi (già al lavoro con Marco Parente, lo stesso Benvegnù e Marti).