L´heure dEPart<small></small>
Emergenti • Pop

Mai Personal Mood L´heure dEPart

2011 - Forears

20/09/2011 di Antonio Benforte

#Mai Personal Mood#Emergenti#Pop

Un simpatico esordio, questo dei Mai Personal Mood. Scoperti e prodotti dalla Forears debuttano con un ep di cinque tracce, “L’heure dEPart”, in cui esprimono a pieno la loro attitudine pop elettronica scanzonata, frizzante e declinata in vari stili e altrettanto varie sonorità. 

I testi – quasi sempre – evocativi, quanto basta, emergono con sicurezza nella prima canzone del disco, Bluette, con la batteria in evidenza e il ritornello facilmente memorizzabile: “Portami a giocare in posti dove urlare...”.
La patina di attitudine simil-Negramaro e Subsonica viene lavata via, presto, dall’elettronica delicata di Corso Trieste. Qui l’armonia prevale su tutto e si apprezza meglio la stratificazione sonora della canzone, con varie linee di strumenti che si intrecciano, e con un accenno di sperimentazione che non guasta di certo.

Barocco è invece una lunga traccia strumentale, un po’ noiosetta, anche perché inserita così, in mezzo a un ep di 5 brani, spezza un po’ troppo la continuità del disco.
Contract Act è la canzone più potente e ben costruita del disco: con uno stile che ricorda – sì, di nuovo, ma male non fa – i Subsonica, anche nella voce del cantante Francesco Allegro, è una canzone ritmata e intrigante, con batteria in evidenza e un bel crescendo finale, emozionante.
Chiude l’ep la soffice e poetica Valigie aperte. Molto più lenta e riflessiva rispetto alle precedenti tracce, vagamente autobiografica ma allo stesso tempo universale (essì, ci siam passati tutti), è quella col testo più interessante e romantico ““vivo fra valigie aperte e i giorni che passano le affollan di ricordi, non di vestiti...”.

Sebbene non convincano del tutto per originalità del sound, queste cinque canzoni dimostrano di sicuro il dinamismo e la voglia di fare della band. Mi sono gustato anche l´intervista del Making of delle foto del disco sul loro canale YouTube, mi sono sembrati molto umili e simatici: cercatela.
Forse manca quel pizzico di coraggio in più per maturare uno stile che si discosti dai “venerati maestri” del genere. Ma d’altra parte è l’ep di debutto, ci può anche stare, e a parte questo appare già abbastanza solido, dalla produzione di alto livello e lascia ben sperare per il futuro.











Track List

  • Bluette
  • Corso Trieste
  • Barocco
  • Contract Act
  • Valigie aperte