III<small></small>
Emergenti

Luca Pasqua III

2004 - VIDEORADIO

08/09/2004 di Christian Verzeletti

#Luca Pasqua#Emergenti

Luca Pasqua è un professore della chitarra, come ne sono rimasti pochi, uno di quelli da cui si andava a lezione per recuperare lacune specifiche e se ne usciva con qualche dritta anche sulle altre materie.
Per scelta e per passione, Luca non è un chitarrista, ma suona la chitarra, mi spiego: invece di concentrarsi su un genere, come il mercato richiede sempre più, ha preso varie specializzazioni. Così quello che oggi è un limite in termini di visibilità è diventato la sua virtù.
Pur non essendo più un giovinetto e avendo già portato a termine tre dischi da solista (con un quarto in arrivo), vuole e deve continuare a offrire in più direzioni le sue qualità strumentali: ultimamente lo abbiamo visto esibirsi con gli Apple Pirates di Lorenzo Bertocchini, ma ha alle spalle un’ampia serie di collaborazioni, produzioni e incisioni che vanno dal rock alla musica leggera, dal blues alla fusion. Suona a dir poco strano recensire un suo disco tra gli emergenti: dover mettere un professore nella stessa categoria frequentata da quelli che potrebbero essere i suoi alunni più giovani è (l’ennesimo) segno della confusione che regna nella nostra realtà musicale e culturale.
Luca Pasqua dà veramente lezioni di chitarra, nella vita come in questo disco. “III” è un lavoro strumentale di ottima levatura: prima di tutto non si appoggia su un pugno di cover come spesso succede in questi casi, ma su composizioni originali. Non ingannino i titoli: “Still got the blues” e “The long goodbye” non sono riletture di Gary Moore e Bruce Springsteen, né tantomeno “Great expectations” è una risposta al brano degli Stones come un appassionato di rock potrebbe pensare. L’unica cover è “Estate” di Bruno Martino, mentre i restanti brani sono tutti a firma di Luca Pasqua, il che conferma anche le sue doti di compositore.
Il pregio del disco sta proprio nella mano dell’autore che riesce a spaziare da un genere all’altro, sfiorando anche il jazz, senza andare fuori di tema: pezzi come “Memories” e “The long goodbye” sono la prova della cura e della ricerca di un suono personale, che meglio si esprime nelle ballate. Pasqua si dedica anche al rock- blues e al funk, ma è nelle atmosfere rarefatte che la sua chitarra si fa più voce, quando si concentra su passaggi condotti con discrezione ricordando il Pat Metheny più intimista. Ne esce un soul fine, ben levigato, forse anche troppo pulito, ma riconoscibile nel suo essere virtuoso: su questo ci sentiamo di dire che varrebbe la pena concentrare la ricerca, ci auguriamo anche nei prossimi dischi, per sviluppare quelle arie, come quella di “Estate”, su cui il professore sembra trovarsi più a suo agio.
In conclusione “III” riassume i vari generi e le varie attitudini di questo chitarrista, ma, attenzione, non è un bigino. I professori non ne hanno bisogno.

Track List

  • Minor Groove|Memories|Wicked funk|Estate|Still got the blues|Great expectations|The long goodbye |Jack of all trades