L`orso L`orso
2013 - Garrincha Dischi
L’orso è reale, non indaga su una realtà metafisica, tutt’altro: ha i piedi ben piantati a terra, guarda il mondo scorrere e mutare sotto ai suoi occhi e ne coglie ciò che di più essenziale e terreno c’è. L’omonimo album è una passeggiata, è il percorso che lega la semplicità della provincia al “coas calmo” della città.
L’orso narra della crescita e delle prime rughe dell’anima, la nostalgia della semplicità del passato, prima ancora che la tecnologia influisse nei rapporti umani, se da un lato accorcia i chilometri dall’altro li deturpa fino all’annichilimento. L’orso deve fare i conti con le distanze fisiche che a volte diventano assenze e silenzi in Con i chilometri contro.
La già nota Ottobre come Settembre - per chi come me ha scaricato (gratuitamente) i tre precedenti Ep – è intrisa di malinconia; di nostalgia si tinge Tornando a casa: “e quando torno a casa e vedo che tutto ciò che mi hai detto adesso non c’è più” tra glockenspeal e banjo. E poi arriva il rap di James Van Der Beek in collaborazione con Magellano, omaggio all’idolo delle ragazzine degli anni zero e mi viene da dire: non ci sono più i miti di una volta. Intorno solo polvere sui libri, sui dischi e su noi ne l’Acne giovanile, la mia preferita. Risuona fin troppo alla Beirut Baci dalla provincia.
Probabilmente si avverte il bisogno di fare un passo indietro e di ri-scoprire ciò che in questo tragitto abbiamo perso o semplicemente dimenticato sotto chili di polvere, sono convinta che questo disco ci voleva e credo che ci accompagnerà per un po’. Complimenti a L’orso.