Stavolta come mi ammazzerai?<small></small>
Italiana • Canzone d`autore • Alt rock

Edda Stavolta come mi ammazzerai?

2014 - Niegazowana / Audioglobe

15/10/2014 di Nadia Merlo Fiorillo

#Edda#Italiana#Canzone d`autore

Capitolo definitivamente chiuso con l’acustica intimista? Chissà, ma il nuovo disco di Edda sovverte i toni sommessi del suo ritorno sulle scene (Semper Biot) e amplifica quelli più elettricamente impastati di Odio i vivi.

Stavolta tocca al rock, l’assoluto rock da pancia sfondata, e viene da pensare che questo ragazzo di 51 anni ha ancora una classe anarchica tale da far rabbrividire il più eccessivo Manuel Agnelli, se non fosse che Edda resta il gigantesco padre di questo suo figlio artistico rimastogli nano.
Del resto, cosa ci si può aspettare da uno che Milano e la vita se le è spadate nelle vene e ancora ha la spina dorsale dritta?

Risorto dalle proprie ceneri tossiche con Semper Biot (2009), spoliazione di un Cristo metropolitano che mette in croce i lasciti delle sue ferite, Edda ha continuato nel 2012 a schiaffeggiare il “maledettismo” del rock italiano con un disco necessario quanto le sue verità ossessive e più credibile di ogni mistificazione punk da salotto degli indi(e)pendenti (Odio i vivi).
E si rivede dopo meno di due anni con storie di dannati, disastri familiari, deliri amorosi, sesso tossicomane, su cui sputa un’ironia drammatica infettata da anni di introversione e di ponteggi eretti a suon di angoscia idrofoba.

Stavolta come mi ammazzerai? è un barometro di pathos e patologie urlate da un’anima all’altra dello stesso Rampoldi, riverso come non mai sullo strazio di una voce psicotica e sugli sfaceli distorti di un alt rock nella sua veste più smagliante.
Testi estremi, in lotta continua con tutte le tumefazioni di una vita eroina senza eroismo e di un’anoressia che ritorna nella sua forma di donna. Donne ovunque, in questo disco, donne solo pelle e fica, donne porno, donne succhiacazzi, donne da pere e da stupro e da Aids.

Forse aveva bisogno di un paio di conferme, peraltro non necessarie, ma l’Edda dei Ritmo Tribale è ritornato nel modo più oscenamente rock che potesse permettersi, in una compulsione di chitarre elettriche e spuntoni drumming con vago odore wave (Coniglio Rosa/Stellina) e patterns eighties di italianissima memoria (Bellissima).
Anche quando fa i conti con linee più melodiche e cantautorali, le contorce con distorsioni psych (Puttana da 1 euro) e rullanti jazz a ritmare impalpabili glitch (Mela), per schiantarsi poi in 1 minuto e 36’’ di delirio punk (Ragazza meridionale) e in orchestrazioni sperimentali che addosso non gli fanno una piega (Peppa Pig).

A sentire lui, quasi si sarebbe fermato a Semper Biot e se non fosse stato per Walter Somà (co-autore nei due dischi precedenti e di alcuni pezzi di Stavolta come mi ammazzerai?) Edda sarebbe rimasto solo un bagliore nostalgico della discografia italiana ’80/’90, un’icona dell’alternativismo cross-grunge, ma soltanto un’icona.
Invece, l’affondo che tira con questo disco lucido, dai testi ispiratissimi e cancrenici, ce lo riporta semper più biot e sempre più odiosamente vivo, una trasfigurazione di sé nei più turpi budelli di un realismo emozionale che non ha mai conosciuto conformismi.
La potenza di questo album si consuma tutta qui: un cataclisma di umori torbidi trasmessi con una violenza poetica seduttiva e implacabile.

Smessi i panni di Taketo Gohara, in Stavolta come mi ammazzerai? Edda è solo Stefano Rampoldi.
Oltre ogni mediazione, al di là di ogni mezza misura e persino del suo passato.
Solo Stefano Edda Rampoldi.

Bentornato rock, ragazzo.

 

 

Track List

  • Pater
  • Coniglio rosa
  • Tu e le rose
  • Stellina
  • Bellissima
  • Dormi e vieni
  • Puttana da 1 euro
  • Piccole isole
  • Mademoiselle
  • Yamamay
  • Mela
  • Ragazza meridionale
  • Ragazza porno
  • Peppa Pig
  • HIV
  • Mater
  • Saibene

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