Patriots and Poets<small></small>
Americana • Bluegrass & Old Time • Country

Dailey & Vincent Patriots and Poets

2017 - BFD – Dreamlined

29/11/2017 di Claudio Giuliani

#Dailey & Vincent#Americana#Bluegrass & Old Time

Non sono noti sui nostri lidi, ma negli States questi signori possono contare su un seguito consistente che li pone tra le figure più spendibili in quel contesto assai interessante che è il bluegrass di formazione ed estrazione religiosa definito più spesso con l’acronimo white gospel. Questi maturi giovanotti possono vantare al loro attivo una bella una manciata di nomination ai grammy award e se scaviamo nel loro curriculum scopriamo che non sono certo dei pivellini: Jaimie Dailey (guitar, bass, vocals) è stato impegnato come chitarrista e lead vocal con Doyle Lawson & Quicksilver per una decina d’anni mentre Darrin Vincent (mandolino, guitar, vocals) ha lavorato con Ricky Skaggs and Kentucky Turner e con la band famigliare della sorella Rhonda Vincent. I due decidono di unire le forze nel 2008 dando vita a un proprio team che li porterà a pubblicare una manciata di albums per la Rounder che riceveranno premi dalla IBMA (International Bluegrass Music Association) e l’ingresso come membri onorari al Grand ole Opry. Tra i loro dischi meritano senz’altro una citazione titoli come l’eccellente Singing From The Heart e il rappresentativo The Gospel Of Side Dailey & Vincent.

In Patriots & Poets i nostri due protagonisti, oltre ad abituali coadiutori, si sono circondati di pards autorevoli come Stuart Ducan al violino, Bryan Sutton on guitar & dobro, Rob Icks al dobro, Cory  Piatt: mandolino, Jeff Taylor: accordion, Jessie Baker: banjo, Seth Taylor: guitars, oltre ad altri ospiti che menzioneremo più avanti.  Patriots & Poets, 15 songs per 56 minuti, è strutturato alternando tracks dinamiche e scattanti ad altre più tranquille. Si parte alla grande con l’effervescenza dirompente di Gimme All Love You Got, track bluegrass al fulmicotone, avvincente e coinvolgente con gli strumenti che si impennano e si inseguono schizzando faville e le voci che si intessono l’una con l’altra. Beautiful Scars è invece una ballata dagli umori sentimentali e con quel velo di malinconia che disegna gradazioni pastello; arie romantiche che ritroviamo nell’intensa Until We’re Gone con un bel duetto con la voce femminile di Taranda Greene.

La gradevolissima Baton Rouge ha una configurazione più complessa, violino e fisarmonica tracciano temperate linee cajun-grass danzando su brezze spensierate. E le bandiere peculiari del bluegrass epico si ergono sventagliando con la slanciata Bill And Ole Elijah.  La bella God’s Love ha viceversa le movenze attenuate di un valzer e vede al suo interno il mandolino di Doyle Lawson; nello swing di California c’è Steve Martin; mentre nella lancinante ballad Here Come The Flood c’è la chitarra di Dave Rawlings, una tra le più belle e intense songs dell’album. Ma anche Unsung Heroes, lo strumentale Spring Hill con i suoi schizzi frizzanti, la vivacissima That Feel Good Music, le lodi all’altissimo di He’s Been So Good To Me magistralmente cantate a cappella a quattro voci, le gradevolezze eufoniche di No Place Love Won’t Go con Bela Fleck al banjo, sono brani piacevoli che scorrono amabilmente e costruiscono compattezza a tutto l’insieme.

In chiusura l’agile luminescenza di That’s What We’re Put here To Do e la smagliante America We Love You certificano sostanza a un lavoro che con classicità grass, pur non enunciando niente di rivoluzionario, riesce a offrire attrattiva e gradevolezza.

Track List

  • Gimme All The Love You Got
  • Beautiful Scars
  • Baton Rouge
  • Until We`re Gone - Featuring Taranda Greene
  • Bill and Ole Elijah
  • Unsung Heroes
  • Spring Hill
  • God`s Love - Featuring Doyle Lawson
  • California - Featuring Steve Martin
  • Here Comes The Flood - Featuring Dave Rawlings
  • That Feel Good Music
  • He`s Been So Good To Me
  • No Place Love Won`t Go - Featuring Bela Fleck
  • That`s What We`re Put Here To Do
  • America We Love You