Live al Galliera<small></small>
Italiana • Canzone d`autore

Claudio Lolli Live al Galliera

2017 - La Tempesta Dischi

08/05/2017 di Mario Bonanno

#Claudio Lolli#Italiana#Canzone d`autore

Forse bisognerebbe cominciare da Bologna. Bologna per Claudio Lolli. Bologna per Claudio Lolli città-placenta. Non credo ne abbia mai sottacciuto le ombre ma Lolli si è comunque alimentato di Bologna. Vi è, come dire?, cresciuto dentro. Vi ha sognato, sanguinato, scritto, viaggiato, amato, dentro. Adeso, più che contiguo alla città. Nel bene e nel male interno. Ai portici, alle torri, alle belle donne, alla politica, alle cose da cartolina, ma soprattutto all’ontologia geografica. All'essere autentico di Bologna.

Per questi e un disparato numero di altri motivi, un concerto di Claudio Lolli nella sua Bologna, girovaga dalle parti dell’evento. Si attesta in zona caposaldo musicale, passa alla storia, prende tutto e non dà resto. Un po’ come il dal vivo di Francesco Guccini “Fra la via Emilia e il west” dell'84, se ricordate e mi è permesso il paragone. In quel caso come in quest’altro, il retaggio discografico è sacrosanto. Una stazione significativa della canzone di contenuto. Una boccata d'ossigeno per fedelissimi di ieri e di oggi. Claudio Lolli c'è. Se non altro.

Il live ha dunque caratura memorabile, un titolo apodittico - “Live al Galliera" - , un tempo e un luogo di registrazione: 22 Maggio 2014 in un teatro di Bologna. Appunto. La città-ventre molle, la città-zoccolo duro, la città-mondo ancora una volta sottintesa. Lo sfondo funzionale. Il porto canale. Il punto di raccordo e di non-ritorno tra gli Zingari felici (Roberto Soldati, Danilo Tomasetta) che erano in quel disco e i compagni di viaggio vecchi e nuovi, incrociati da Lolli all’abbrivio di strade, piazze, sogni, ulteriori. Paolo Capodacqua in primis. Barbara e Mauro Manfredini, poi. Tanto sax, diverse chitarre, pianoforte e percussioni quanto basta per rispettare i confini. 

Due aspetti - sugli altri - mi paiono salienti del cd: il suo assetto misurato, confidenziale, da teatro-canzone post gaberiano (arrangiamenti asciutti, parole tante, atmosfera quanta ne vuoi). E l’estrazione non scontata dei brani in scaletta (dieci): Donna di fiume invece che, per dire, la stra-rivisitata BorghesiaI musicisti di Ciampi piuttosto che Aspettando GodotZingari felici e must similari da specifico lolliano. Come se la scaletta stesse lì apposta per dimostrare l'ennesima anomalia del cantautore bolognese: il suo repertorio non contempla B-Side. Dove ti giri giri, peschi bene: quelle scritte e interpretate da Claudio Lolli sono, prima di ogni altra cosa, canzoni per pensare.

Per quanto mi riguarda, nella fattispecie, penso ad Adriatico. Penso a Da zero e dintorni. Penso a Quando la morte avrà. E subito dopo mi salta in mente l'imprescindibile Analfabetizzazione. E la lontana-lontana-nel tempo Viaggio. E... E poi non siamo che all’inizio. All'antipasto. Questione ormai di una manciata di giorni e Lolli bisserà con il suo nuovo di inediti “Il grande freddo” (La Tempesta Dischi). Uscita prevista:19 maggio, avremo modo di riparlarne. Per adesso, consigliato a prescindere segnarsi la data sul calendario.

Track List

  • Viaggio
  • Frequenze
  • Donna di fiume
  • Da zero e dintorni
  • Analfabetizzazione
  • Adriatico
  • Folk Studio
  • I musicisti di Ciampi
  • Quando la morte avrà
  • Vorrei farti vedere la mia vita

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