An elephant into this building<small></small>
Derive • Suoni

Christian Alati An elephant into this building

2012 - Canebagnato Records

30/08/2012 di Alfonso Fanizza

#Christian Alati#Derive#Suoni

Fucina d’artisti di notevole spessore e di grande talento, la milanese Canebagnato Records continua spedita nel far valere la sua filosofia di vita nel propinare sporadicamente i propri prodotti artistici che meritano attenzione perché contraddistinti da un’ottima qualità musicale. Un atteggiamento che condividiamo in pieno, visti gli ottimi risultati che l’etichetta milanese ottiene ogni volta che decide di scendere in campo.

Questa è la volta di Christian Alati. Musicista veterano, dopo numerose collaborazioni e progetti importanti, basti pensare a gruppi come Airs, Cods, Don Quibol e i Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo, senza tralasciare il suo operato come fonico della stessa etichetta, Alati si è messo a camminare con le proprie gambe, tornando a calcare la scena musicale pubblicando il suo primo lavoro sulla lunga distanza, An elephant into this building

Un primo assaggio Alati lo aveva già concesso nel 2009 con l’ep, Pietra, disco inquieto e profondo, l’esatto opposto di questo nuovo lavoro dalle ambientazioni più splendenti e solari.

An elephant into this building
è un disco che trova la sua forza, nell’essere prettamente strumentale, una propensione nella quale Alati converge tutte quelle esperienze accumulate negli anni e scaturite dalla sua prolifera carriera di musicista. Capacità di dosare geometrie musicali unite allo spirito cinematografico e narrativo, sono quelle caratteristiche che il musicista ripercuote positivamente sulle tredici tracce da lui composte, un lavoro minimalmente strutturato ma carico dal punto di vista degli arrangiamenti. 

Una chitarra che crea avvolgenti trame sonore plasmando ambienti ideali tra pattern percussivi di batteria (Lucio Sagone), scale di pianoforte (Gabriel Sternberg), linee di basso elettrico (Roberta Cartisano), banjo, campionamenti e pedal steel ottenendo, tra l’altro, ottimi risultati.

Proiettate in contesti strumentali, emergono, attraverso le qualità intrinseche delle composizioni contenute nel disco, ritmi suggestionanti e ben scanditi, in particolare,  tra le note di Where is the turntable?, Cathodic resistence, Chr eleven, Automatically in the water now, arricchita da voci di sottofondo, e This is not a love song, impreziosita invece dal sax tenore di Michele Obizzi.

Un disco particolarmente affascinante, sostenuto dalla bellezza stilistica della sua copertina.

Track List

  • Where is the turntable?
  • Nine billion marks
  • Automatically in the water now
  • Unreleased movie
  • Cathodic resistance
  • This is not a love song
  • Flight
  • Chr eleven
  • More fashionable rayban sunglasses
  • Another room
  • Unusual place
  • An elephant into this building
  • Little birds and orthopaedic shoes