Caso TUTTI DICONO GUARDIAMO AVANTI
2011 - Fumaio Records, In Limine, Quesuerte, Klasproduction
Tutti dicono guardiamo avanti è la seconda prova di Caso, un passo decisamente in avanti rispetto al precedente Dieci tracce (2009) che forse peccava di un eccessivo "camerettismo" ora maturato in una maggiore consapevolezza "cantare con la faccia nell´armadio è un´esigenza, non è comunicato stamapa, non è ricerca del suono, non è avanguardia". Non troppo convincente sulle canzoni d´amore, squarci di vita di coppia e ricordi personali forse troppo soggettivi affinchè riesca quell´identificazione universal-generazionale che ci si aspetta, ma che probabilmente non è l´intenzione dell´autore (Discorso diretto, Fiato corto, Zero indietro).
I risultati migliori arrivano quando la visuale passa dall´interno all´esterno, un´occhiata al mondo fuori che provoca sensazioni di incomprensione,rabbia e inadeguatezza.
Messo da parte l´inevitabile spettro brondiano di Dimmi qualcosa in silenzio, è Balena bianca il pezzo più convincente del disco: compare una chittarra distorta effetto Bordeaux anni ´90 (di cui a volte si sente la mancanza nei pezzi precedenti, tutti principalmente chitarra ritmica e voce) e resta impresso l´innodico verso "davvero le frasi migliori che penso le dicono gli altri".
Aranciata amara, un´avvelenata ai tempi delle webzine, sta a metà tra un ennesimo lamento sulle condizioni del sottobosco musicale delle nostre province e una presa di distanza dalle "nuove stelle del rock" che "van bene solo in copertina a cantar di droghe pesanti e sbornie".
Lontano dall´universo disperato di precarietà esistenziale, droga, orgasmi deludenti e voci anemiche nei riverberi, Caso racconta una vita fatta di concerti, amicizie che a volte deludono (Ripasso dei fondamentali), bambini che crescono troppo velocemente (Hopper), fiducia nell´amore e nella musica, uniche cose in grado di salvare (forse) questa generazione dall´eterna insoddisfazione fine a se stessa. In Tutti dicono guardiamo avanti gli spunti non mancano, ma sarebbe davvero interessante disseppellire del tutto l´ascia da punkrocker di Caso e vederlo alle prese con testi meno rassicuranti, ancora più urgenza e una band al completo.