George Ezra

live report

George Ezra Firenze / Viper Theatre Firenze

22/11/2014 di Fausto Gori

Concerto del 22/11/2014

#George Ezra#Rock Internazionale#Pop Pop rock

 

Non è facile passare inosservati quando si hanno doti come quelle di George Ezra, un ragazzone di ventuno anni dalla faccia d' angelo che sa stare sul palco come un veterano e con un profondo timbro vocale in grado di evocare nomi suggestivi e prestigiosi: da Nick Cave a Jim Morrison passando per Johnny Cash. Se poi nelle interviste afferma che i suoi eroi sono Woody Guthrie e Bob Dylan, beh, le credenziali aumentano in modo esponenziale.

Dietro a questi aspetti nasce Wanted On Voyage , il suo primo e unico album uscito quest' anno, un album godibilissimo che sta ricevendo il giusto rispetto dalle riviste di settore e un ottimo riscontro di vendite. Un buon disco, ma dal punto di vista stilistico non facilmente decifrabile, visto che la varietà dei pezzi può spostare facilmente le opinioni e i gradimenti. Diciamo subito che non bisogna farsi ingannare dai tormentoni pop di Budapest e Cassy O', il giovanotto inglese ha molto altro da offrire. Nella evidente matrice “americana”si contrappongono quindi, un po' fuori sincronia, alcuni pezzi pop di buona fattura ad altri con sonorità più rock, ben più intensi, dotati di maggior spessore, tensione e sostanza. L' impressione è quella di un autore bivalente e attraente, non certo coerente ma la giovane età può giustificare ampiamente questo disordine stilistico, e a questo punto l' esperienza live fiorentina diventa un appuntamento di giustificato interesse.

Il Viper Theatre conferma le aspettative da sold out e si presenta, fin dai primi minuti dopo l' apertura delle porte, gremitissimo. I primi applausi arrivano per Rae Morris, una giovane cantautrice e pianista inglese, con una voce brillante ma, nel complesso, ci offre una mezz' ora fin troppo impalpabile. Finalmente le note easy di Cassy O' aprono il concerto di Ezra, ma è subito con la country oriented Listen To The Man e la gemma folk-pop di Blame It On Me che il livello sale. Ezra, anche e soprattutto dal vivo,  riesce a smuovere i sensi, la sua imponente espressività vocale abbinata a semplici melodie provoca emozioni particolari, atipiche, sicuramente legate agli inusuali contrasti musicali. Supportato da una buona band,che magari poteva osare un po' di più sugli assoli, il repertorio di George Ezra, in questo contesto, acquista maggior forza e perde la parte più “ovattata”, sovraprodotta del disco.

 A seguire si alternano i brani dell' album di esordio, dove emergono, tra le tante,  il fantasma dei Doors in Spectacular Rival e la tenera serenata folk di Living it Up to You. Nella parte centrale della serata Ezra suona alcuni pezzi in solitaria, tra cui una bella cover acustica di Girl From The North Country di Dylan. Il finale di Did You Hear the Rain?, probabilmente il suo pezzo più bello ed emozionante, parte con un intro a cappella che sembra provenire dai canti di lavoro degli schiavi neri di inizio secolo scorso,  per poi deragliare verso una solenne, spiritata marcia rock dai toni universali capace di ammaliare con la forza delle radici, in deciso contrasto con i territori della pop music. Un pezzo che fa comprendere il talento notevole di questo ragazzo, e di come possa arrivare davvero lontano, artisticamente parlando. Da segnalare anche una frizzante quanto inutile cover del classico di Cindy Lauper: Girls Just Wanna Have Fun.

Un concerto nel complesso soddisfacente, George Ezra si offre al pubblico con semplici folk-pop songs ma lo fa con vivacità creativa e credibilità, nobilitando anche la tradizione americana (soul, rock, gospel, blues, country) in modo personale e non scontato.

Quindi una serata senza nessuna sorpresa negativa, anzi, il talento c' è e la voce , che dal vivo impressiona ancora di più, è davvero straordinaria. Non ci resta che attendere il seguito, il futuro è tutto dalla sua parte.