Medulla

interviste

Medulla In anteprima e in esclusiva il video de La Bestia (con intervista e streaming del disco)

07/07/2014 di Ambrosia J. S. Imbornone

#Medulla#Emergenti#Alternative Rock Songwriting

La Bestia della canzone, con testo curato e synths quasi sinistri, è dentro di noi, ci immobilizza, prosciuga le nostre energie e distrugge quanto costruiamo, ma nel video è incarnazione di una seduzione pericolosa. Ma chi di slanci predatori e da vampiro ferisce…Nell’intervista Michele Andrea Scalzo ci racconta le alchimie sonore della band (tra dark, rock, cantautorato e quasi nu-metal), suggestioni letterarie e cinematografiche, e tanto altro.
La band milanese Medulla lancia un nuovo singolo e un nuovo video, intitolato La Bestia: si tratta di un brano che avanza visionario e introspettivo tra synths inquieti, accelerazioni ritmiche rock e un testo elaborato con cura e gusto quasi letterario.

La canzone è così presentata nel comunicato ufficiale:

Il brano La Bestia tenta di dare un nome e un corpo a quel demone interiore che non agisce con noi, ma contro. Regala giorni confusi, freddi, privi di fantasia, pieni di paure e dolori fisici creati da uno stato mentale. Distrugge quel che abbiamo costruito per appagare la sua fame. Ma questa fame ha un limite, «la mia fine è il tuo digiuno» dice l'ipotetico protagonista alla propria bestia interiore.

Il cantante e autore del testo, Michele Andrea Scalzo, aggiunge:

La domanda che mi pongo, dopo quasi un anno dall'aver scritto il testo è: può diventar compagna anziché avversaria? C'è un modo per averla al proprio fianco anziché contro?

La Bestia della canzone è insomma una forza che alberga dentro di noi, che ci confonde e consuma, mentre nel video del singolo assume sembianze umane e diventa una figura ammaliatrice, che cerca di incantare con sembianze dolci e palloncini rosa, ma è vamp seduttrice, immersa tra petali di fiori e strega inquietante in grado di tessere malefici; tuttavia pure rischia di diventare vittima dei suoi giochi e restare in trappola. O rimanere affamata…

Così racconta il terreno emozionale in cui è germogliato il video la casa di produzione milanese Flyingmonkeys, casa produttrice, autrice del soggetto:

Ricordi ed esperienze si frantumano in miliardi di detriti vaganti. Strutture imponenti orbitano nel vuoto spaventoso dell'incomprensione e dell'incomunicabilità. La rassicurante intimità si scioglie in visioni polimorfiche illuminate dalla luce abbagliante e crudele generata da La Bestia, padrona e manipolatrice indiscussa. «La mia fine è il tuo digiuno»: monito e ultimo appiglio prima di lasciarsi cadere nel dolce oblio del proprio io.

Il video è stato girato, come già quello de La Filastrocca, negli ambienti dell'ex manicomio di Mombello, che diventa una sorta di microcosmo in cui “succedono delle cose” e che rispecchia il macrocosmo esterno; è stato realizzato in una sola giornata di shooting adoperando la tecnica del RAW video, che permette di immagazzinare tutti i dati possibili in merito a luce, colori, lenti ecc. favorendo un'incisione unica alle immagini, capacità di girare in qualsiasi condizione di luce e controllo assoluto del girato in fase di post-produzione.

La Bestia è tratto dal secondo disco dei Medulla, Camera Oscura, che nella nostra recensione, a cura di Maruska Pesce, appariva

Il viaggio infinito di un essere umano sempre a metà strada tra la luce e il fascino dell'oscurità, il graffio che un dolore atroce lascia in una debole anima, la paura e il terrore che mozza il respiro. A metà strada tra il post rock e le contaminazioni elettroniche dei synth […] se è vero che è manifesto di sonorità rock strizza comunque spesso e volentieri a più generi, scomodando persino la scuola classica del nostro cantautorato e la psichedelia più mainstream.
[…] Nota positiva e caratteristica di rilievo della band è sicuramente la "letteratura" di cui la musica asseconda i toni; la poesia con cui ogni storia è raccontata. 


Potete leggere la recensione completa qui:
http://www.mescalina.it/musica/recensioni/medulla-camera-oscura

Biografia

I Medulla nascono nell’estate 2008 nella periferia ovest di Milano. Il fondatore, Michele Andrea Scalzo, dà vita ai primi cinque pezzi mescolando testi in italiano di stampo cantautoriale con arrangiamenti rock. La voglia e la passione nello sviluppare questo progetto lo porta a conoscere gli altri componenti del gruppo, Marco Piconese (basso), Carlotta Divitini(tastiere) e Marco Antonucci (batteria). I Medulla iniziano a farsi conoscere nel panorama underground milanese e a trovare un buon riscontro tra il pubblico, fino alla realizzazione del loro primo disco autoprodotto, Introspettri. L’album viene presentato ufficialmente a ottobre 2010 sotto la produzione artistica di Oliviero “Olly” Riva (Shandon, The Fire, Rezophonic) e ospita la collaborazione di Marco Coti Zelati (Lacuna Coil) nel primo singolo estratto “Il Gancio da Macellaio”. Dopo due videoclip ufficiali e due anni di concerti, i Medulla decidono di prendersi una pausa per potersi dedicare al meglio alla composizione del loro secondo disco. E’ in questa fase, a ottobre 2012, che Marco Antonucci decide di lasciare la band. Dopo un’accurata ricerca, la line-up del gruppo torna a completarsi con Giuseppe Brambilla (ex Zen Garden, Madeleine), che entra a pieno titolo nella formazione a fine Dicembre 2012. Il 14 marzo 2014 esce il loro secondo disco, Camera Oscura.

I Medulla sono: Michele Andrea Scalzo (voce e chitarra), Carlotta Divitini (piano, synth e tastiere), Marco Piconese (basso), Giuseppe Brambilla (batteria).

Vi presentiamo in anteprima il video de La Bestia!

https://www.youtube.com/watch?v=k4QBZFMViSY

 

Crediti video
Produzione: Flyingmonkeys www.flyingmonkeys.it
Director: Alberto Cozzutto // DOP: Lorenzo Luca // Editing and Color grading: Brian Carroll // Producer: Alice Castoldi //
Trucco e Costumi: Serena Bolsieri 2s2b Shutterbugs (https://www.flickr.com/photos/101499644@N04/)
Attrice: Sara Vilardo
Ringraziamento particolare a Riccardo Lanfranchi
Shooted with magic lantern firmware raw movie
Info @ www.magiclantern.fm

Abbiamo inoltre chiesto a Michele Andrea Scalzo di raccontarci qualcosa in più sullo stile composito del gruppo, su questo brano, su titoli, simboli, ascolti e tanto altro.

Mescalina: Definite il vostro genere “Dark rock, Dark Cabaret, cantautoriale disturbato”: quali sono stati gli ascolti che vi hanno formato maggiormente come musicisti?

Michele Andrea Scalzo: I nostri ascolti sono molto eterogenei, arriviamo da percorsi diversi e al loro interno vari, non credo ci siano veri e propri presupposti musicali per cui si sia arrivati a fare quel che facciamo coi Medulla. Nirvana, Aerosmith, 30STM, Hendrix, Beethoven, De André, Gaber, Cure...

Mescalina: Com’è nata appunto l’idea di combinare una certa teatralità con una grazia (antidoto per gli eccessi) e una cura per i testi di tipo cantautorale, atmosfere scure, che talora ricordano per suoni e mood i momenti più quieti o le ballad del nu-metal (anche per il ruolo che a volte nell’arrangiamento assume il piano), con ritmi rock serrati o con atmosfere più rarefatte e sintetiche?

Michele Andrea Scalzo: L'idea iniziale è venuta molto naturale, arrivavo da anni di esperienza teatrale e portarmi dietro quel bagaglio in questa nuova avventura è stato istintivo. Non mi considero un "cantante", piuttosto un "fool" che racconta e interpreta storie (anche cantandole).
Per quanto riguarda l'accostamento testi cantautoriali/basi musicali, non avevo sinceramente voglia di metter in piedi l'ennesimo progetto cantautoriale standard (e probabilmente ho sbagliato tutto, ahahhahaha!) Le nostre canzoni hanno quindi preso questa direzione, sviluppando nel tempo un desiderio di lavorare su suoni diversi e non volendo, al momento, restringere il campo delle possibilità.

Mescalina: Quali invece gli eventuali modelli per lo stile vocale e per l’interpretazione, solitamente abbastanza importante per l’impatto (e l’impeto) emotivo dei brani? 

Michele Andrea Scalzo: Sinceramente non saprei indicarti qualcuno di particolare: soprattutto dal vivo le interpretazioni possono variare da concerto a concerto, non seguendo un modello, ma più quel che mi fluisce nei pensieri in quel momento.

Mescalina: Avete mai provato a declinare il vostro genere in inglese, lingua che aumenterebbe il potenziale di diffusione delle vostre canzoni? Puntando molto sul potere evocativo dei testi, in canzoni in cui il cantato e i versi, talora anche metricamente lunghi, sono essenziali e non accessori rispetto alla musica, lavorate (o meglio tu lavori) invece molto sull’italiano: nella vostra esperienza quali vantaggi avete riscontrato nel comporre della nostra lingua e quali difficoltà invece vi capita di incontrare e cercare di superare?

Michele Andrea Scalzo:Siamo un gruppo italiano. E l'italiano è una lingua meravigliosa, per quanto complessa. Le sfumature che assumono i diversi sinonimi di un termine spesso non si riescono a riprodurre in altre lingue o comunque ci vorrebbe un lungo studio sullo slang, modi di dire, ecc. Lavorare sull’italiano ha il vantaggio di poter scrivere il proprio flusso di pensieri così com’è, quindi apportare le modifiche necessarie perché entri nelle metriche, che è un lavoro lasciato al tempo di maturazione del pezzo.

Mescalina: A proposito dei testi, sembrano frutto di un immaginario spesso poetico, ma anche dark: ci sono state anche letture o film che hanno contribuito particolarmente ad alimentarlo e nutrirlo?

Michele Andrea Scalzo:Adoro il teatro greco antico e le riscritture dei suoi eroi (specialmente quelle dell’autrice Christa Wolf), il teatro dell’assurdo di Beckett e Pinter, le tragedie di Shakespeare, l’ironia cupa di Tim Burton. 

Mescalina: Le canzoni di Camera oscura hanno sempre un titolo formato semplicemente da un articolo e da un nome: c’è una scelta precisa dietro questo tipo di titoli, un voler identificare ed indicare subito un simbolo, un emblema di una condizione narrata nel brano?

Michele Andrea Scalzo:L'idea di nominare ogni brano con articolo e sostantivo è nata quasi per caso, ma è stata portata avanti nel momento in cui abbiamo riconosciuto in ogni canzone una sorta di fotografia sullo stato interiore che rappresenta, o di cui canta. La scelta dei titoli è stata poi basata su una ricerca di quel sostantivo (appunto, quanto è bella lingua italiana!) che potesse essere una sorta di chiave di volta del pezzo stesso.

Mescalina: Come mai avete scelto il moniker Medulla?

Michele Andrea Scalzo:Medulla è 'midollo' in latino, identifica ciò che sta dentro, nel mezzo. E noi proviamo a parlare di tutto quello che riempie le persone (pensieri, tormenti, angosce, dubbi) e che spesso le persone stesse non riescono mai ad esprimere.

Mescalina: Come sono nati idea e soggetto del video de La bestia, che presenta immagini ora quasi gotiche (tra candele, falò e riti voodoo), ora sensuali (legate anche al potere allusivo o di fascinazione dei fiori…)?

Michele Andrea Scalzo:L’idea nasce totalmente dalla casa di produzione del video, la Flyingmonkeys. Quando abbiamo preso accordi, ci hanno chiesto di poter lavorare in totale autonomia sul soggetto e sullo sviluppo dei linguaggi interni. L’idea presentataci ci è piaciuta, hanno saputo prendere spunto da quel che abbiam fatto finora e svilupparlo in declinazioni nuove.

Mescalina: Come avete conosciuto Oliviero “Olly” Riva (Shandon, The Fire, Rezophonic), che vi ha affiancato come produttore artistico in questo album e nel precedente? Com’è lavorare con lui? Cosa pensate vi abbia insegnato in questi anni?

Michele Andrea Scalzo: Quando dovevamo registrare il primo disco ci siamo guardati un po’ in giro tra le band amiche per capire con chi avevano lavorato. Davide Papa, cantante dei The Unders, ci ha parlato della possibilità di lavorare con Olly.Quando lo abbiamo conosciuto, abbiamo parlato molto e si è detto disponibile a lavorare alla produzione artistica del disco.

Olly ci ha aiutato e insegnato molto nell’arrangiamento dei brani, nel lavorare sulle strutture e a cercare il “groove” del pezzo. Crediamo d’esser riusciti ad applicare i consigli che ci ha fornito con Introspettri direttamente nella fase compositiva dei brani di Camera Oscura, ottenendo una base di partenza per il suo intervento come produttore Artistico più articolata e formata. 

Mescalina: In chiusura…un aggettivo per definire il nuovo singolo La bestia e uno per il vostro disco.

Michele Andrea Scalzo:La bestia: affamata. Camera Oscura: zero compromessi, non accomodante.



Info e contatti:

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https://itunes.apple.com/it/album/camera-oscura/id830631185

Si ringraziano i Medulla e Cesare Sinigaglia – Astarteagency
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