Bruno Panebarco

Bruno Panebarco Freak memories


Il Foglio Narrativa Italiana | Racconti

19/12/2016 di Giuseppe Catani
Eroina e arte. Attrazioni fatali, totalizzanti, travolgenti. Un Amour Fou crudele e troppo spesso inevitabile. Sintetizzato da Bruno Panebarco tra la pagine di Freak memories, una manciata di racconti brevi, agili e fulminanti. Attraverso i quali lo scrittore/performer torinese dispiega la sua vita di (ex) tossicomane in modo crudo, realistico, senza applicare sconti, pur non disdegnando qualche spruzzata di ironia.

Sbattimenti, viaggi, affari loschi, rapine, scippi, galera. Giornate piene di tranelli e ferite troppo spesso non rimarginabili. Lo schizzo è un giro di giostra costoso, che richiede fatica e impegno costanti. Cosa c’è di romantico in tutto questo? Nulla di nulla. È lo stesso autore a ribadirlo con decisione: “Alcuni (…) hanno detto che l’eroina e il suo mondo erano uno stile di vita, una vera a propria filosofia esistenziale. Per me è una stronzata. L’eroina era una scorciatoia molto vantaggiosa per superare d’un balzo timidezza e inadeguatezza alla vita. Una panacea di tutti i mali, che ti faceva sentire invincibile”. A conferma dell’esistenza di vita oltre la spada. E non è un caso che Panebarco abbia voluto alternare la descrizione dei suoi giorni randagi in cerca di uno schizzo rigenerante a una serie di considerazioni su arte, musica e letteratura. Come in un (riuscito) gioco di incastri. Ecco allora dotte disquisizioni sul rock progressive come su Frank Zappa o i Joy Division, su James Ellroy e Pier Vittorio Tondelli, Jackson Pollock e Mario Schifano. E l’elenco sarebbe ben più lungo. Quasi tutti artisti al limite, quasi tutti capaci di trasformare la propria vita in una pratica estrema. Un po’ come Bruno Panebarco che però, alla fine, è riuscito a uscire fuori da certe brutture e a trovare il modo di riscattarsi. Anche attraverso l’etere: i racconti di “Freak memories”, prima di finire tra le gettate di piombo di una tipografia, sono passati attraverso “Flash Out”, programma tramesso dalle onde di Radio Flash, emittente di Torino. E poi con i reading delle sue opere, la musica, la pittura. E, naturalmente, la letteratura. “Freak memories” è il quarto libro firmato Bruno Panebarco e, a quanto pare, nel corso della prossima primavera ne arriverà un quinto. Che aspettiamo con malcelata impazienza.