C.comencini

C.comencini IL PIU’ BEL GIORNO DELLA MIA VITA


2001 » RECENSIONE |
Con V.Lisi, M.Buy, S.Ceccarelli, L.Lo Cascio

di Elena Cristina Musso
La piccola Chiara si prepara, con trepidazione, al giorno della sua Prima Comunione. Il più bel giorno della sua vita. Ripete mentalmente le nozioni di catechismo mentre, osservando i componenti della sua famiglia intorno a sé, desidera di vederli toccati dalla Verità.
Ma la verità di quegli adulti indaffarati nella loro quotidianità é ben lontana da quella assoluta della quale a Chiara hanno parlato al catechismo. La verità di mamma Rita e papà Carlo che passano sempre meno tempo insieme e quando parlano fra loro finiscono per litigare. Di sua sorella Silvia, sempre a raccomandarle di non raccontare le verità che bisbiglia al telefono ad un’amica. La verità di nonna Irene che li aspetta tutte le settimane per il pranzo domenicale con zia Sara e suo cugino Marco e con zio Claudio, sempre solo e silenzioso. Nonna Irene é vedova e vive in una grande casa vecchia e un po’ cadente che a nessuno di loro piace molto. E Chiara li osserva tutti mentre faticano a parlare l’uno con l’altro per paura di tradirsi. Di rivelare la propria verità.
Certo, la Verità che Chiara spera é ben lontana da quelle più terrene e umane vissute dai personaggi del film di Cristina Comencini. La verità dell’omosessualità di Claudio che egli stesso affronta con difficoltà. Quella della solitudine angosciata di Sara che si riversa sul figlio Marco affannosamente in bilico sul filo dell’adolescenza. La verità di Rita che scopre, giorno dopo giorno, di non riuscire più a rinunziare alla passione che, ormai, non fa più parte del suo amore per il marito.
Ogni personaggio del film affronta, in un modo o nell’altro, la difficoltà di una relazione vissuta o solo desiderata.
Ad accomunare le esperienze dei singoli personaggi è l’incapacità di trovare il giusto equilibrio fra sentimento e passione, fra amore e sesso. Ma quest’ultimo, nel film della Comencini, emerge come elemento fondamentale di ogni relazione sentimentale dei nostri tempi.
Sentimenti ed emozioni sono sempre - in qualche modo - condizionati in modo determinante, da desiderio e passione, siano essi vissuti con l'ansia e lo stupore di un adolescente o le nevrosi di un adulto. Così, ogni personaggio trova la chiave di accesso al proprio equilibrio solo nel momento in cui raggiunge la consapevolezza dei propri desideri, affrontandoli ed ammettendone la forza. Una consapevolezza che per Irene si trasforma quasi in una resa nell'ammettere che gli anni del suo matrimonio fino alla morte del marito, si sono consumati nella più assoluta assenza di piacere fisico, di passione.
Adesso anche la piccola Chiara, mentre riprende la sua famiglia con la telecamera regalatale per la Comunione, sa che la verità ha cambiato le cose per sempre.
Il film é un ritratto realistico dei nostri tempi che si avvale di un ottimo cast. Da segnalare, fra tutte, le interpretazioni della sempre brava ed elegante Virna Lisi nella parte di Irene e la brillante performance di Luigi Lo Cascio nel difficile e delicato ruolo di Claudio. Nell’occhio della piccola Chiara, che scruta il complicato mondo degli adulti, si indovina un chiaro richiamo a uno dei capolavori di Vittorio De Sica del ’43 “I bambini ci guardano”.
“Il più bel giorno della mia vita” rappresenta un’ulteriore conferma delle ottime doti di regista di Cristina Comencini ormai definitivamente affrancatasi dal confronto col padre Luigi